BORNHOLM L’ISOLA DEI TEMPLARI

di Maurizio Santi
L’isola di Bornholm si trova nel Mar Baltico, appartiene alla Danimarca e il suo territorio è caratterizzato da bellissime spiagge sconfinate di sabbia bianca, a sud, ed impressionanti viste scoscese a nord. Oggi più che mai questa isola è una sorta di terra di conquista per artisti attratti dai giochi di luce che la luminosità del luogo offre. Abbracciata da quattro nazioni: Danimarca, Svezia, Polonia e Germania, questo lembo di terra, insolitamente, rispetto alla posizione geografica, ha temperature miti che differiscono molto dal classico clima continentale. Facilissimo è imbattersi sull’isola in piante di fichi, gelsi e viti oltre che in esemplari della tipica flora del nord Europa. Inoltre la natura qui trova il giusto equilibrio tra boschi di betulle, faggi, querce e ciliegi, un silenzio quasi irreale che trasmette un particolare fascino e straordinarie sensazioni. Alcune notevoli Chiese medievali e diverse centinaia di monoliti stanno ad indicare che sin dalla più remota antichità si trattava di un luogo sacro.
La disposizione di questi monumenti, e in special modo delle Chiese, mostra che i realizzatori possedevano una insospettata abilità in quello che oggi chiameremmo la gestione del territorio. Nell’isola di Bornholm sono presenti 15 Chiese medievali del XII secolo, in pietra, molto strane, completamente diverse dalle altre Chiese che si trovano in Danimarca. Purtroppo tre di queste sono state demolite e ricostruite nel XIX secolo, una è un ammasso di rovine e le altre undici sono tutt’oggi attive. Dodici di queste Chiese sono state l’oggetto della nostra ricerca. Il nome Bornholm composto dalla radice born – nascosto – e del sostantivo arcaico danese holm – terra d’acqua -, significa “isola misteriosa, non visibile”. Nell’isola, circa nell’anno 1985, in un campo furono rinvenute almeno tremila incisioni su sottili fogli d’oro, uno straordinario tesoro, risalenti agli anni 400 – 600 d.C.. In diverse vi si trovava raffigurato un particolare personaggio avente lunghi capelli, in molti lo ritengono un re Merovingio reggente con la mano destra un vincastro regale a forma di squadra. Indizio non da poco che lega Bornholm al segreto di Rennes le Château e ai re taumaturghi dalla lunga chioma. Sembra che un invisibile linguaggio e forte legame, contrassegni questa misteriosa terra alla geometria simbolica adottata nelle costruzioni gotiche dei Cistercensi e dai Maestri lapicidi. Riconoscere la firma della Sacra Milizia del Tempio nelle costruzioni sacre di Bornholm non è difficile; hanno pavimenti a tre cerchi, ed inoltre almeno tre di queste sono a tre piani, classiche Capellae Militium Templari. Le Chiese di questa stupenda isola sono incastrate in un intricato schema geometrico, il sistema di Bornholm, che rivela pure e semplici forme di quella che viene definita geometria sacra evidenziando rapporti insoliti e inimmaginati. Quattro di queste Chiese sono a pianta circolare e in nessuna altra parte del mondo se ne trova una così alta concentrazione, tranne a Gerusalemme. La pianta circolare e le torri escludono che fossero pensate solo come luogo di venerazione, ma sicuramente anche come scopo difensivo. La loro pianta mostra tre cerchi orizzontali interattivi e soprattutto nel simbolismo della geometria sacra, il cerchio viene associato al Divino. I tre cerchi rappresentano l’espressione dei tre particolari principi divini del Cristianesimo: Padre, Figlio, Spirito Santo. Diversamente il numero quattro esprime la terra, il mondo materiale, i quattro angoli dell’Universo, i quattro elementi della natura. Non è strano, allora, che per i Celti il tempo fosse percepito come un cerchio inclusivo e onnicomprensivo; veniamo dall’ignoto, compariamo sulla terra, vib trascorriamo la vita, da essa traiamo sostentamento fino a che non facciamo di nuovo ritorno all’ignoto.
A Bornholm i Templari hanno costruito quattro Chiese circolari, ed altre di diversa forma, curioso, visto che l’isola ha una forma di un quadrilatero piuttosto regolare. Dobbiamo poi soffermarci su di un riferimento ben preciso relativo alle piante di queste costruzioni sacre, ed è la Chiesa di Chateau Pelerin a Athlit in Palestina, realizzata anche questa dai monaci-cavalieri della Sacra Malizia del Tempio. Le quattro Chiese a pianta circolare sono: OSTERLARSNYLARSOLSKERNYKER, le altre Vestermarie, Klemensker, Ro, Bodilsker, Ibsker, Rutsker, Knudsker e Povlsker.

Chiesa templare di Osterlars, isola di Bornholm

Veramente incredibile: iniziando dalla posizione delle quattro Chiese circolari, si ottengono una serie di figure geometriche di grande precisione; oserei dire straordinario, evidenziando capacità geometriche praticamente impensabili per il medioevo. La Sacra Milizia del Tempio aveva conoscenze protette, conservate e tramandate che viene solo da chiederci da dove provenissero. In molti sostengono che il tesoro dei Templari si trovi proprio in questa isola e il luogo sarebbe stato individuato tra la Chiesa di Osterlars, Niker e Nylars: nella prima vi è un affresco che raffigura alcuni Cavalieri Templari, con la cotta di maglia, che accolgono un re, il quale regge con la mano sinistra un grande sole dorato, insieme ad una donna con sopra la testa una particolare aureola. Forse potrebbe trattarsi del re dei re (Gesù) e verosimilmente di Maria Maddalena? Nella seconda si trova affrescato su di una parete l’Agnello dei Cavalieri Templari, dal cui collo sgorga il sangue che discende in una coppa. L’animale si trova inscritto in un doppio cerchio, “forse l’Ordine segreto”, circondato da otto stelle (le otto beatitudini), con quattro bracci che terminano con il fiore di gaggiolo (le quattro dinastie dei Rex Deux). Invece nella terza è visibile un quadrifoglio in un doppio che forma una Croce patente. Perchè i Bianchi Cavalieri dalla Croce Vermiglia avevano un luogo così distante, isolato e non facilmente raggiungibile? Purtroppo il mistero appare di difficile soluzione, ma di una cosa si può essere certi: trattavasi di veri Cavalieri Templari (povertà, castità e obbedienza), dotati di enorme pazienza e grande fiducia in loro stessi per intuire l’invisibile raccolto della mente. E’ è necessario addestrare lo “sguardo interiore” al regno dell’invisibile, dove i pensieri possono crescere e i sentimenti affondano le proprie radici “e il fine di tutto il nostro esplorare sarà di giungere al punto da cui siamo partiti e di conoscere il luogo per la prima volta”. Forse molti di noi non sono consapevoli, soprattutto quelli che disprezzano i Templari, quando affermano che questi cavalieri sono un mistero. Si riconoscono nella teologia cristiana, oppure ignorano il senso delle parole: il mistero è verità soprannaturale che non può essere conosciuta mediante le forze naturali dell’intelligenza umana e la cui esistenza è stata comunicata all’uomo per mezzo della rivelazione divina e proposta a credersi come oggetto di fede. Uno dei grandi limiti della moderna “cultura”, è che non esiste “cultura”, chi fa “cultura” è solo un “appartenente ad amici, raccomandato da altri amici”. Sono come qualcuno che dietro una finestra scosta una tendina per guardare una “festa” che non capisce. Dobbiamo forse spiegare a taluni che i nostri antenati, come i Templari e i Celti, percepiva il tempo dell’eternità come profondamente intrecciato al tempo umano? Ma tanto non lo capiranno mai. Il nostro tempo è ieri, oggi e domani, dentro di noi vi è, però, un altro luogo che vive nell’eterno, l’anima. Concludo ricordando che la presenza dei Templari nell’isola di Bornholm era dovuta allo stretto rapporto di amicizia  che intercorreva fra l’Abate Bernardo e l’Arcivescovo Eskil, il quale deteneva le maggiori proprietà di Bornholm, grazie alle donazioni del re danese Sven Grathe nell’anno 1149. La leggenda narra che Eskil si ammalò mentre era studente all’Università di Hildesheim in Germania giungendo in punto di morte.La Madonna gli apparve in sogno e gli promise la guarigione se avesse promesso di fondare  monasteri. Eskil divenne Prevosto del Capitolo della cattedrale di Lund, Vescovo di Roskilde, e succedette a suo zio Asser Svendsen, come Arcivescovo di Lund, e quindi in grado di mantenere la promessa. Fra le varie si ricorda l’Abbazia di Herrevad, è stata Cistercense,  sita vicino a Ljungbyhed, oggi nel sud dell’attuale Svezia, ma un tempo in Danimarca fino al 1658. Eskil scrisse a Bernardo di Chiaravalle  richiedendo l’invio in Danimarca di dodici Monaci Cistercensi sotto la guida di Robert, il primo Abate di Herrevad, per l’apertura di un nuovo monastero. Successivamente vennero inviati altrinove fratelli laici per istruire i danesi nei settori dell’artigianato e delle pratiche agricole associate all’Ordine Cistercense. L’arcivescovo Eskil donò la terra per il sito dell’abbazia e pagò per la sua costruzione di tasca propria. Numerose furono le visite dell’Arcivescovo al Monastero di Chiaravalle da Bernardo, trascorrendovi lunghi periodi, Sappiamo che è li nel 1152, quando chiede all’Abate Bernardo di farsi Monaco nel suo Monastero, ma Bernardo lo sconsiglia, in quanto il suo compito dovrà essere diverso. Torna in Danimarca, ma solo per scoprire che Bernardo è morto. Quindi si reca di nuovo in Francia, al Monastero di Chiaravalle per pregare sulla tomba del Santo,  restandovi  per molto tempo. Tornato a Lund, e nell’anno 1160 si reca a Gerusalemme, per poi stabilirsi per circa sette anni nel Monastero di Clairvaux. Ora abbiamo le basi per capire meglio la presenza dei Templari nell’isola: Un Arcivescovo danese che ha il controllo su Bornholm, e legatissimo a San Bernardo, che è il centro di potere dell’Ordine dei Cavalieri dai bianchi mantelli e la Croce vermiglia. Operazioni militari nei Paesi Baltici sotto forma di crociata, vedi quella contro Estonia, la cui pianificazione avviene nel centro di potere dei Cavalieri Templari. Sapendo, inoltre, che una delle specialità dei Cavalieri Templari è il trasporto navale di rifornimenti per le battaglie in Terra Santa, si è tentati di sommare questi fattori e giungere alla conclusione che i Cavalieri Templari abbiano avuto un ruolo nella pianificazione del Baltico, dove proprio i rifornimenti per la flotta crociata dovettero svolgere un ruolo centrale. Ed è qui che entra in gioco Bornholm. L’isola ha i migliori ancoraggi dei paesi nordici. Il paese appartiene alle regioni più fertili della Danimarca, e c’è abbondanza di pesci nel mare. Non ultimo, gli abitanti di Bornholm devono pagare le tasse in natura al loro proprietario, la Sede Arcivescovile. Deve essere stato ovvio per esperti strateghi militari come i Cavalieri Templari concentrarsi sulle possibilità di rifornimenti che l’isola ha da offrire. Altra testimonianza importante: le Chiese medievali di Bornholm, perché un numero così elevato e fortificate? Sono passati secoli e ancora oggi si dibatte sulla particolarità di queste costruzioni “multifunzionali”. E bene oltre a livello ”sacro” della struttura cerchio/tre, si può affermare che le massicce stanze a volta delle Chiese potrebbero essere servite come spazio di deposito dei beni naturali dell’Episcopato, gestiti dai Monaci/Cavalieri dal bianco Mantello e la Croce vermiglia. A Bornholm, è stata anche girata una trilogia di film per ragazzi che mescola i segreti dei Templari e del Sacro Graal con la solita, e invidiabile, educazione sentimentale alla danese, relativamente alla natura quantomeno arcana dell’isola, nel significato proprio della parola, vale a dire misteriosa e segreta, avvolta di fascino o di attrazione verso l’occulto che si trova al di là delle comuni possibilità di intuizione.
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